Modi per inviare denaro
Quando dobbiamo scegliere come inviare dei soldi a casa, dobbiamo tenere presente che non esiste un solo modo di farlo, ma molti e ciascuno ha delle caratteristiche, dei costi, dei tempi e dei rischi diversi.
Quali sono? Come scegliere il modo migliore? Cosa guardare?
I diversi canali di invio delle rimesse
Quando dobbiamo scegliere come inviare dei soldi a casa, dobbiamo tenere presente che non esiste un solo modo di farlo, ma molti e ciascuno ha delle caratteristiche, dei costi, dei tempi e dei rischi diversi.
Distingueremo fra canali, operatori e strumenti.
I canali sono i percorsi che i soldi possono percorrere prima di arrivare a destinazione. Si distingue fra:
- Canali informali o non regolamentati
- Canali formali o regolamentati
I canali informali o non regolamentati
Si chiamano canali informali tutti quei metodi per inviare denaro che non utilizzano operatori o strumenti che sono sottoposti ad un controllo da parte delle autorità che regolamentano gli operatori e gli strumenti finanziari e tutelano i consumatori finali (chi utilizza i prodotti e i servizi finanziari). Quando affidiamo i soldi ad un amico, ad un parente o ad una terza persona che rientra in patria, ad esempio utilizziamo, un canale informale. Ma esistono sistemi molto più complessi e efficienti, con delle persone che fanno da intermediari, o che utilizzano strumenti informatici (come internet) e che di fatto funzionano in modo molto simile ai Money Transfer Operator, con la differenza che lo fanno senza autorizzazione e non esiste nessun contratto per l’invio del denaro (quindi nessuna assicurazione che quanto mi è stato detto – costi, tempi ecc.- verrà rispettato).
Molto spesso questi canali sono meno costosi e sono molto diffusi, tanto che attraverso di loro passa ancora una percentuale importante delle rimesse che vengono inviate dall’Italia. Più è vicino il paese dove si vogliono mandare i soldi e più sono organizzate le comunità residenti in una certa area dell’Italia e più è facile che questi canali vengano utilizzati.
Naturalmente tutto si basa sulla fiducia nei confronti di chi si offre per portare o mandare i soldi, non esistono contratti e non esiste nessuna assicurazione che durante il tragitto qualcosa vada storto (ad esempio un furto o se alla frontiera la polizia chiede il perché del trasporto di una somma di contanti così alta, fino al sequestro del denaro). Non sempre infatti il canale informale può risultare la scelta migliore…. Ci sono rischi e limiti importanti che vanno considerati…
Rischi e limiti dei canali informali
I canali informali sono ancora molto utilizzati per inviare denaro dall’Italia. In molti casi sono molto meno costosi rispetto ai canali formali (se non addirittura gratis se è un amico o un parente a portare personalmente i soldi), oltre che molto più semplici da utilizzare (non richiedono documenti di identificazione, né altre formalità). Non sempre però sono canali sicuri. Ci sono infatti alcuni rischi e limiti importanti che non vanno dimenticati quando si sceglie come inviare i soldi in un altro paese.
Il primo rischio riguarda i costi. Infatti può accadere che il costo dichiarato dalla persona che si presta a trasferire il denaro cambi strada facendo, risultando alla fine diverso da quanto stabilito alla partenza. Può essere infatti chiesto un compenso anche da parte di chi deve consegnare il denaro a destinazione e questo può ridurre ulteriormente la somma finale. Anche i tempi di consegna possono variare rispetto a quanto dichiarato al momento in cui abbiamo consegnato i soldi alla persona che fa da intermediario. In tutti e due i casi non abbiamo modo di difenderci, perché il tutto si basa su un accordo verbale e sulla fiducia e non su un contratto, perciò, se le condizioni cambiano strada facendo, non abbiamo strumenti per far valere gli accordi fatti.
Un secondo rischio importante riguarda la possibilità che il denaro venga perso o rubato o addirittura sequestrato alla dogana dagli agenti che trovano il contante e hanno dei sospetti o la somma di denaro violi le norme di ingresso di valuta in un determinato paese. Anche in questo caso non abbiamo modo di recuperare i soldi, perché chi si è prestato a portare o spedire il denaro non è tenuto a restituirceli.
Il fatto poi che il denaro non passi attraverso canali formali, fa sì che questo non entri nel circuito finanziario, perdendo la possibilità di controllarne l’utilizzo finale o di trasformarsi in una serie di opportunità per chi invia (legato all’accesso ai servizi bancari, o in generale alla possibilità che la banca riconosca questo denaro come ricchezza su cui valutare ad esempio la capacità di ottenere credito), per chi riceve (sempre rispetto al rapporto con le banche e all’accesso al credito), in termini di strumenti finanziari utilizzabili o progetti di sviluppo sostenibili e in generale per le economie di entrambi i paesi, se consideriamo che le rimesse possono essere canalizzate e generare sviluppo (vedi scheda “La rimessa può creare valore” nella sezione Rimesse) nelle proprie comunità di origine.
I canali formali o regolamentati
Si chiamano canali formali tutti quei metodi per inviare denaro che utilizzano operatori o strumenti che sono regolati dalla legge e controllati da un’autorità che vigila sui flussi e gli strumenti finanziari (autorità di vigilanza).
In Italia esistono oggi quattro tipologie di operatori principali che offrono servizi di invio di denaro all’estero e che appartengono alla categoria dei canali formali (vedi le schede relative a ciascun operatore):
- gli Operatori di Money Transfer;
- le Banche;
- le Poste;
- gli Istituti di Pagamento
Tre sono quindi le caratteristiche principali dei canali formali:
- esistono leggi specifiche che regolano la loro attività e i loro prodotti
- esiste un’autorità che li controlla
- esistono strumenti per tutelare chi li utilizza (i consumatori) e far rispettare le leggi.
Quando invio denaro con uno qualsiasi di questi operatori, di fatto firmo un contratto (la ricevuta che mi viene consegnata è la prova del contratto) che determina diritti e doveri sia dell’intermediario che del cliente. L’intermediario è responsabile del servizio che mi ha venduto e se lo chiedo è tenuto a farmi leggere il contratto con tutti i dettagli. Qualunque cosa accada io potrò far rispettare quanto è scritto sul contratto legato a quel servizio, rivolgendomi all’autorità di vigilanza o ad un giudice, grazie al supporto ad esempio delle associazioni di tutela dei consumatori.
Per inviare denaro tramite i canali formali è richiesto un documento di identità perché la legge prevede che l’operatore debba identificare la persona che sottoscrive un contratto, ma anche perché in questo modo siamo maggiormente tutelati, il contratto, infatti risulta intestato a me e io posso far valere i miei diritti.
I costi legati all’utilizzo dei canali formali sono generalmente maggiori rispetto ai canali informali, anche se in questi ultimi anni, grazie ad una maggiore concorrenza e allo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti, anche i costi dei canali formali stanno diminuendo.
Modalità di invio della rimessa
Una volta scelto l’operatore con cui si vuole inviare il denaro, ci sono modi diversi con cui può essere inviato il denaro. Non tutti gli operatori offrono tutte le possibilità, ma solo quelle che il loro canale e i loro strumenti gli consentono.
Vediamo i principali modi con cui può essere inviata una rimessa, molti (non tutti) li ritroverete nella tabella comparativa di questo sito, sono possibili combinazioni diverse in base all’offerta del singolo operatore:
- Cash to cash (contante a contante): è la modalità più semplice. Chi invia denaro consegna i contanti e, a sua volta, chi riceve il denaro lo ritira in contanti.
- Cash to card (contante a carta): in questo caso il denaro viene inviato in contanti e ricevuto su una carta (vedi scheda sulle “Carte di Pagamento” nella sezione Risparmio). Chi riceve può spendere o prelevare il denaro tramite la carta.
- Account to cash (conto a contante): chi invia il denaro lo fa utilizzando un conto corrente bancario (Vedi scheda sul “Conto Corrente” nella sezione Risparmio), mentre chi riceve ha direttamente denaro contante.
- Account to card (conto a carta): anche in questo caso chi invia utilizza un conto corrente bancario e i soldi vengono depositati sulla carta pagata di chi li deve ricevere.
- Account to account (conto a conto): in questo caso i soldi viaggiano dal conto corrente di chi invia al conto corrente di chi riceve.
- Cash to wallet / mobile (contante a wallet/Mobile) in questo caso il denaro consegnato in contanti all’operatore e da questo accreditato su un portafoglio elettronico o su una scheda legata ad un telefono cellulare.
- Account to wallet / mobile (conto a wallet/Mobile) il denaro parte da un conto bancario e viene inviato su un portafoglio elettronico o una scheda telefonica.
- Account to goods (conto a prodotti): in questo caso i soldi vengono presi dal conto corrente di chi li invia e vengono utilizzati per acquistare, nel paese di destinazione, dei prodotti (alimentari, elettrodomestici ecc.) che possono essere ritirati dal destinatario della rimessa. Si tratta di una modalità che in Italia non è ancora sviluppata e che non funziona per tutti i paesi, ma si sta diffondendo nel mondo.
Le carte di pagamento possono essere usate per inviare rimesse?
(vedi scheda sulle “Carte di Pagamento” nella sezione Risparmio)
Sempre più spesso banche e Poste offrono questo strumento di pagamento. Le carte di debito in circolazione sono di diverse tipologie: carte di debito (come le carte Bancomat o PostePay), le carte con IBAN, le carte pre-pagate. Anche le carte di credito possono essere utilizzate per effettuare pagamenti, anche se sono uno strumento di credito. In genere le carte che aderiscono ai circuiti internazionali (Mastercard, VISA, American Express o altre) possono essere utilizzate in qualsiasi parte del mondo.
Mentre per le carte di debito i pagamenti vengono immediatamente addebitati sul conto corrente di riferimento, le carte pre-pagate (con o senza IBAN) possono essere emesse anche senza un conto corrente di riferimento e possono essere utilizzate (prelevando denaro contante o utilizzandole per i pagamenti) solo finché non si è esaurito il denaro versato. Le carte pre-pagate sono come un portafoglio che riempiamo (con la ricarica) e utilizziamo finché non si esaurisce e non viene ricaricato. L’IBAN consente di ricevere e effettuare pagamenti come un conto corrente e possono anche essere utilizzate per effettuare addebiti automatici ad esempio delle bollette o accrediti come lo stipendio.
Attenzione ai limiti di utilizzo (di spesa) e di ricarica che ogni carta ha, sia mensilmente che annualmente: non si può infatti spendere oltre un importo determinato e caricare la carta infinite volte, ma, a volte, la somma dei soldi caricati o prelevabili in contanti non può superare una determinata cifra (giornaliera, mensile o annuale). Ogni carta ha le sue regole.
I nuovi strumenti digitali come internet, i portafogli elettronici o i sistemi di pagamento tramite mobile consentono di utilizzare le carte anche come strumento per inviare denaro all’estero.
Ci sono alcuni importanti vantaggi nell’utilizzo di questo strumento: i costi bassi (di solito infatti le carte prepagate hanno un costo quando vengono emesse, una commissione per ogni ricarica e una commissione per ogni prelievo di denaro all’estero, ma non hanno costi per le spese nei negozi), il tasso di cambio che è quello utilizzato sui circuiti internazionali, quindi con spread molto bassi o pari a zero (costo implicito - vedi la sezione "Quanto costa inviare denaro").
La legge italiana prevede che ogni carta sia nominativa, cioè intestata ad una persona che deve presentare un documento di identità e solo lui è autorizzato ad utilizzarla.
I canali innovativi
Lo sviluppo dell’informatica e di internet ha fatto nascere una serie di strumenti nuovi, rapidi e poco costosi con cui è possibile inviare denaro.
Un esempio è il credito telefonico (mobile) che sta sempre più diventando uno strumento di pagamento in molti paesi del mondo, consentendo di fare pagamenti (come bollette o altro), fare la spesa ad un supermercato e inviare denaro.
Lo stesso discorso vale per i cosiddetti wallet elettronici (portafogli elettronici), come PayPal o altri. Piccoli portafogli virtuali utilizzabili per ricevere o inviare denaro, fare acquisti ecc..
Anche internet sta diventando uno strumento importante per acquistare beni, ma anche per inviare denaro e per fare pagamenti. Ad esempio, servizi on-line offrono la possibilità di trasferire denaro attraverso sistemi garantiti in termini di sicurezza, con una commissione molto bassa. Ma è necessario avere una carta (di debito o di credito) o un conto corrente e naturalmente l’accesso ad internet. Allo stesso modo, chi riceve il denaro deve avere un conto corrente bancario o un altro strumento di pagamento dove ricevere i soldi. Si può anche aprire un conto di pagamento in internet da cui fare trasferimenti ad altri conti simili, o ordinare prodotti o spese che vengono consegnati direttamente a casa del destinatario, anche in altre parti del mondo (posso cioè fare la spesa dall’Italia per i miei parenti in un supermercato americano dove la persona da me indicata potrà ritirare il pacco).
Si tratta di strumenti che si stanno diffondendo molto rapidamente nel mondo, e nuovi prodotti e operatori si stanno affacciando nel mercato.
Perché i Canali Formali
Il loro utilizzo porta con sé molte maggiori possibilità e opportunità rispetto ai canali informali. L’intermediario che ricorre ai canali formali, prima di tutto fa un servizio di “trasporto” sicuro del denaro. Sicuro non solo perché utilizza canali che sono controllati da un’autorità di vigilanza, ma soprattutto perché in caso qualcosa non funzioni o le condizioni risultino diverse da quelle dichiarate al momento dell’invio, io posso sempre far valere un contratto (quello con cui ho ordinato all’operatore di inviare il mio denaro ad una persona determinata) in cui sono scritti diritti e doveri di ciascuno.
I canali formali garantiscono inoltre un grado minimo di trasparenza e informazione che la legge prevede debba essere fornita al cliente.
Ma l’utilizzo dei canali formali può offrirci una serie di altri servizi aggiuntivi che altrimenti non avremmo, servizi che ci vengono offerti dall’operatore che offre il servizio (come un’assicurazione o i servizi di pagamento) o che, grazie all’utilizzo di quello strumento, ci sono resi più semplici (come può accadere rispetto al ricorso ad un prestito: se utilizziamo la nostra banca anche per inviare rimesse, ad esempio, ogni nostra operazione aiuta la banca a conoscerci meglio e questo potrà renderci diversi ai suoi occhi quando chiederemo un prestito).
Allo stesso modo l’impiego di strumenti finanziari per inviare il denaro ci consente di controllare meglio l’utilizzo che ne viene fatto, ci dà la possibilità di accantonarne una parte per spese future o costruire un piccolo patrimonio nel tempo. I canali formali cioè sono gli unici attraverso i quali è possibile far sì che i soldi inviati ai familiari possano sostenere le nostre famiglie o comunità di origine o progetti imprenditoriali o in generale sostenere lo sviluppo (vedi scheda “La rimessa può creare valore” nella sezione Rimesse) del proprio Paese. Alcuni esempi e strumenti che spiegano come questo sia possibile sono contenuti nella sezione “Le Rimesse”.
I principali Operatori
Una volta scelto il canale che si vuole utilizzare per inviare il denaro, esistono diversi operatori che offrono il servizio di invio delle rimesse, ciascuno con caratteristiche diverse che è bene conoscere prima di fare qualsiasi scelta.
Sono quattro gli operatori che oggi possono inviare le rimesse all’estero dall’Italia:
- I Money Transfer Operator;
- Le banche;
- Le Poste;
- Gli Istituti di Pagamento
Gli operatori di money transfer (MTO)
I Money Transfer (MTO) sono i principali operatori nel campo delle rimesse. Per svolgere questa attività in Italia è necessaria un’autorizzazione da parte della Banca d’Italia. In Italia oggi ci sono 55 Money Transfer Operators registrati in un apposito registro tenuto dalla Banca d’Italia e consultabile anche on-line, a cui si aggiungono altri operatori che hanno sede in altri paesi Europei e, dopo essere stati autorizzati dalla Banca d’Italia, possono operare anche nel nostro Paese. È sempre perciò possibile verificare se chi mi offre il servizio di invio del denaro è autorizzato a farlo oppure no (attenzione a chiedere il nome esatto dell’operatore, perché a volte quello che vediamo è il marchio, ma sul registro compare solo il nome della società e i due possono non coincidere). I principali MTO operano ormai in tutto il mondo e hanno una rete di sportelli, di agenti e di accordi con altri operatori locali molto diffusa, rendendo molto semplice l’invio del denaro. I tempi di invio sono molto rapidi, quasi immediati e certi L’operazione di invio del denaro è molto semplice (basta avere un documento di identità e i contanti). Ricevuto il denaro, il MTO mi consegna un codice che io comunicherò a chi deve ricevere il denaro a destinazione. Lo stesso codice verrà ricevuto in automatico dall’agente a destinazione e permetterà al destinatario di ricevere la rimessa in contanti. Tutto ciò rende questi operatori preferiti.
Il denaro invece segue una strada diversa, più complessa e non parte subito per la sua destinazione, ma viene depositato in un conto corrente in Italia e da qui, attraverso vari passaggi raggiungerà, dopo alcuni giorni, l’agente che ha consegnato il denaro nel Paese di destinazione. Di fatto l’agente deve quindi anticipare i soldi al destinatario per un periodo di tempo che varia da paese a Paese. Questo meccanismo permette un sistema di invio particolarmente veloce e efficiente.
Le banche
Una delle funzioni principali delle banche (vedi scheda su “cosa è una banca” nella sezione Risparmio) è quella di gestire i servizi di pagamento. L’invio di denaro all’estero rientra quindi nelle attività tipiche di una banca. Le banche trasferiscono il denaro attraverso un sistema internazionale a cui sono collegate praticamente tutte le banche del mondo. Ogni banca può infatti inviare del denaro ad una qualsiasi delle banche collegate o direttamente (attraverso un conto corrente aperto fra le due banche, quando esiste un accordo chiamato accordo interbancario), o indirettamente, utilizzando un’altra banca che fa da collegamento (che si chiama banca corrispondente), quando non esiste un accordo interbancario diretto. Quando il collegamento è diretto il sistema è molto semplice e rapido, le due banche comunicano quasi immediatamente l’operazione e si scambiano i soldi sul loro conto comune. Quando invece il collegamento è indiretto, allora la prima comunicazione è fra la mia banca e quella corrispondente, poi, una volta che questa ha ricevuto i soldi, li invia alla banca dove i soldi erano diretti e verranno versati sul conto corrente del destinatario. A volte sono necessarie anche due banche corrispondenti, perché mancano i conti comuni di collegamento. Il sistema allora si complica, si allungano i tempi e i costi divengono più elevati, ma soprattutto possono essere molto diversi rispetto al caso in cui esiste un accordo interbancario o no.
Le poste
Anche le Poste offrono un servizio di invio delle rimesse. Due sono i modi di inviare denaro tramite Poste italiane. Il primo, più semplice e veloce, attraverso un accordo commerciale che le Poste hanno fatto con un Money Transfer Operator. Di fatto, sulla base di questo accordo, lo sportello postale diventa come un “agente” del Money Transfer Operator. Sarà lui a fare l’invio del denaro.
Le Poste hanno poi un loro sistema di comunicazione e di invio del denaro con i servizi postali di tutti i paesi del mondo simile a quello delle banche (Vedi scheda “I principali operatori e i relativi percorsi del denaro” nella sezione "Quanto costa inviare denaro"). È cioè possibile inviare denaro dalle Poste italiane alle Poste di un qualsiasi paese del mondo tramite un Vaglia Postale e, in Europa, tramite Eurogiro (che funziona come un bonifico bancario). Il sistema è però più complesso e quindi richiede più tempo rispetto all’invio tramite l’accordo con il money Transfer Operator.
Gli Istituti di Pagamento
Gli Istituti di Pagamento sono degli operatori finanziari, scritti ad un albo tenuto dalla Banca d’Italia che sono autorizzati a prestare servizi di pagamento attraverso l’offerta di carte, conti di pagamento, servizi di rimesse, in tutta Europa. La Banca d’Italia, oltre ad autorizzarli per poter operare, controlla il loro operato.
Alcune informazioni utili da sapere
Alcune informazioni aggiuntive possono essere utili per conoscere e quindi per fare la scelta più sicura e adatta alle nostre esigenze.
Cosa fare se qualcosa va storto?
Se ad esempio i sodi non arrivano a destinazione? O arrivano ma con un importo inferiore? O arrivano in ritardo o sono state sottratte delle commissioni che non erano state dichiarate al momento dell’invio? Cosa possiamo fare in questi casi?
Esiste una differenza sostanziale a seconda del canale (la distinzione fra canali formali e informali è contenuta in questa sezione) che abbiamo scelto. Se infatti abbiamo scelto di utilizzare un canale informale, non esiste nessuna tutela, ossia nessun modo di recuperare i nostri soldi o far rispettare gli accordi. L’unica cosa che possiamo fare è una denuncia nei confronti di chi ci ha ingannati o truffati.
Se invece abbiamo scelto di utilizzare un canale formale allora esistono diversi passi che possiamo seguire per difenderci:
1) Un primo passo è sempre quello di conservare sempre il documento (ricevuta, contratto ecc..) che ci è stato dato al momento dell’invio della rimessa e con quello andare dall’operatore che ha inviato il denaro, chiedendo informazioni. Nella maggior parte dei casi il problema è risolvibile dall’operatore stesso.
Ma in alcuni casi l’operatore non può o non vuole risolvere il problema.
È allora importante sapere che ogni volta che inviamo una rimessa di fatto firmiamo un contratto che ha precisi obblighi e diritti per ciascuno. Si possono allora seguire alcuni passi:
2) Chiedere all’operatore il contratto relativo al trasferimento del denaro e leggerlo con attenzione ci può aiutare a capire se l’operatore sta avendo un comportamento scorretto, o se non mi è stata data un’informazione corretta al momento dell’invio o se l’errore è stato mio.
3) Fare un reclamo scritto all’operatore, una lettera in cui segnaliamo l’errore o il problema che si è creato.
4) Rivolgersi alle Associazioni dei consumatori che possono essere un importante aiuto per leggere il contratto e conoscere i nostri diritti e guidarci nei passi necessari (una lista delle principali associazioni di consumatori è contenuta sul sito www.italia.ms/consumatori.html).
5) Dal 30 settembre 2009 è inoltre possibile rivolgersi ad un arbitro appositamente creato per risolvere i conflitti fra i clienti e gli intermediari finanziari. Questo Ente si chiama Arbitro Bancario Finanziario e dipende direttamente dalla Banca d’Italia. L’Arbitro Bancario Finanziario è costituito da 5 persone (tre nominate dalla Banca d’Italia, una dagli intermediari finanziari e una dalle associazioni di consumatori) e chiunque può rivolgersi a questo ente se ha un conflitto con qualsiasi intermediario finanziario (non solo le banche quindi) che riguarda qualsiasi prodotto o servizio bancario (che non sia un prodotto di investimento). Tre sono le sedi a cui rivolgersi: Milano per il Nord Italia, Roma per il Centro Italia e Sardegna, Napoli per il Sud Italia e Sicilia. Per chiedere l’intervento dell’Arbitro Bancario e Finanziario è necessario prima di tutto fare reclamo all’intermediario. Solo se l’intermediario non risponde o non soddisfa le nostre richieste allora possiamo chiedere, sempre per iscritto, l’intervento dell’Arbitro entro un anno dalla data in cui abbiamo presentato il primo reclamo che deve essere allegato alla domanda (sul sito sono disponibili le informazioni e i moduli da compilare per presentare un ricorso e le indicazioni di dove rivolgersi esattamente). Entro 60 giorni l’Arbitro deve dare una risposta e risolvere così la questione indicando cosa deve essere fatto. L’intervento dell’Arbitro è gratuito, è richiesto solo il versamento di 20€ al momento in cui si invia la richiesta di intervento.
6) È comunque sempre possibile fare una segnalazione alla Banca d’Italia attraverso i contatti disponibili sul sito) o andando in una delle filiali della Banca d’Italia nelle principali città italiane (www.bancaditalia.it).
Cosa sapere prima di inviare una rimessa
Prima di scegliere come inviare una rimessa è importante informarsi bene sull’operatore, sullo strumento e sulle condizioni (costi, tempi, numero di sportelli nel paese di origine ecc.). Confrontare due o più possibilità diverse è sempre una buona regola ogni volta che vogliamo inviare del denaro (sempre più di frequente infatti nascono nuovi operatori o nuovi strumenti, meno costosi, le leggi cambiano). Il sito www.mandasoldiacasa.it è uno strumento con cui si possono reperire informazioni e verificare i diversi costi per le diverse possibilità. Si tratta di informazioni indicative, perché rilevate in un determinato giorno del mese e quindi vanno successivamente verificate presso il singolo operatore scelto, ma possono permettere di confrontare le varie possibilità e aiutarci a scegliere.
È poi sempre consigliabile farsi consegnare un contratto o un foglio informativo in cui sono scritte tutte le condizioni, le responsabilità dell’operatore, i mie diritti, per evitare brutte sorprese.
Un documento di identità è oggi indispensabile per inviare denaro attraverso i canali formali. Ricordatevi che affidare il vostro denaro a sconosciuti o accettare di inviare denaro per conto di altre persone può essere causa di grossi problemi (vedi la scheda sulla “Normativa Antiriciclaggio” nella sezione Risparmio).
Infine è importante tenere presente che esistono tanti elementi che possono essere combinati per ridurre i costi o per far sì che i soldi che noi inviamo possano creare valore per noi, per i nostri familiari e per il paese di origine stesso (in questo sito, nelle sessioni Risparmio e Rimesse, potete trovare alcune informazioni importanti per conoscere meglio le diverse possibilità).